Chiese e luoghi di culto
Chiesa SS Trinità Sacrario Militare
Descrizione
Sacrario Militare di SS. Trinità
La chiesa della SS. Trinità trae origine da un oratorio del XV secolo; nel corso del XVIII, passata di proprietà a una confraternita aggregata all'ordine dei Trinitari, venne praticamente ricostruita e dal 1807 l'area circostante fu scelta quale sede per il primo cimitero extraurbano scledense.
A fine ’800 fu edificato altrove il nuovo cimitero di Schio, perciò la chiesa della SS. Trinità andò lentamente verso uno stato di abbandono.
Durante il Primo Conflitto Mondiale chiesa ed ex cimitero furono utilizzati come deposito per armi, vestiario, combustibili e viveri. Terminata la guerra, i caduti sepolti in alcuni cimiteri provvisori della zona vennero trasferiti nel nuovo "cimitero militare della Santissima Trinità" e in quell'occasione anche la chiesa fu restaurata; camposanto e chiesa furono ufficialmente inaugurati il 4 novembre 1925 ed il 29 agosto 1926 il complesso venne visitato da re Vittorio Emanuele III in concomitanza con l'inaugurazione dell'Ossario del Pasubio.
La chiesa presenta al suo interno un’unica ariosa navata; il soffitto è decorato da stucchi e affreschi.
Ai lati dell'altare due tele del pittore Valentino Pupin (1830-1886) rappresentano la Resurrezione di Lazzaro ed Ezechiele che profetizza sulle ossa aride.
Nel 1930 fu inaugurato il Sacrario Militare, costruito su progetto dell'arch. Pietro Del Fabbro. A forma di chiostro di stile quattrocentesco, esso cinge su tre lati l'antica Chiesa della SS. Trinità alla quale si raccorda con un'artistica cancellata in ferro battuto. Al centro del braccio principale si apre la Cappella dei Decorati al Valor Militare, con figurazioni allegoriche alle pareti e il busto in bronzo del Maresciallo d’Italia Guglielmo Pecori Giraldi, Comandante della 1^ Armata.
Nel chiostro del Sacrario sono raccolti i resti di circa 5000 caduti, noti e ignoti, della Prima Guerra Mondiale. Il camposanto con l’ara dei partigiani ai piedi del campanile, il prònao e le grandi lapidi all’interno della chiesa ricordano i caduti sui campi di battaglia dalle guerre del XIX secolo a quella del 1940-45. Il Sacrario è di proprietà demaniale.