Chiese e luoghi di culto
Chiesa di Santa Giustina
Descrizione
Chiesa di S. Giustina, via Chiesa di S. Giustina, Giavenale.
Calendario aperture e visite guidate su www.chiesasantagiustina.it.
La piccola chiesa campestre di Santa Giustina martire, che rappresenta una delle più antiche testimonianze dell'evangelizzazione cristiana nel nostro territorio, non ha oggi la forma originaria risalente forse all’età longobarda, bensì quella che le venne conferita nel 1581 per volontà dei fratelli Gian Giacomo e Gian Battista Dal Ferro.
Questi, proprietari di vasti terreni in Giavenale, sui quali sorgeva la loro villa (ora Barettoni), decisero di ricostruire la chiesetta "crollata per troppa vetustà". Per un lungo periodo posteriore alla ricostruzione, l'edificio conobbe un’intensa attività religiosa, per poi lentamente decadere sia negli usi liturgici che nelle strutture murarie e negli arredi interni.
Nel 1890 vennero costruiti quattro solidi contrafforti angolari esterni e negli anni ’60 del secolo scorso si effettuarono altri interventi di restauro. Risale al 1965 la benedizione dell'edificio. La chiesetta ha una struttura semplice e sobria, l'impianto è rettangolare con tetto a capriate e piccola abside semicircolare rivolta verso Nord.
Sul muro frontale il campanile a vela in mattoni ospita una campanella, realizzata dalla fonderia Colbacchini di Bassano del Grappa. Le pareti laterali sono movimentate esclusivamente da due coppie di finestre, mentre al centro della facciata la porta d’accesso è dotata di una cornice in pietra con architrave modanato.
L'interno è strutturato in un’unica aula rettangolare con un pavimento in cotto perlopiù originale. Vi si conservano un altare in pietra tenera e un’importante iscrizione funeraria di epoca romana, databile alla prima età imperiale, murata alla sinistra dell’ingresso.
Tradotto, il suo testo dice: Caio Camerio, figlio di Marco, quattuorviro, pontefice (fece fare) per sé e per Terenzia, figlia di Lucio.
La chiesetta di Santa Giustina mantenne nel tempo la peculiarità di essere edificio privato, trasmesso di famiglia in famiglia. Nel 2003, in seguito alla morte del sig. Gian Paolo Muttoni, il Comune di Schio acquisì la proprietà dello storico e suggestivo monumento, apportandovi nuovi restauri.