Archeologia Industriale e Alessandro Rossi
Fabbrica Saccardo
Descrizione
Nel 1885 Giuseppe Saccardo inizia per primo in Italia la fabbricazione di spole di carta e navette in legno per la tessitura consapevole di quanto il settore tessile dipendesse all’epoca dalla tecnologia straniera.
La prima sede della ditta si trovava nel centro storico di Schio, lungo la Roggia Maestra nella Via Nova (attuale Via Btg Val Leogra) e pochi anni dopo si sposta in un locale di fronte al precedente. Nel 1892 un incendio, propagatosi da un edificio attiguo, distrusse la fabbrica.
Lo stabilimento fu trasferito sulla fascia collinare verso l'Altopiano del Tretto, all’imbocco della Val dell’Orco, che con la sua acqua poteva fornire energia ai macchinari. L'area collinare soprastante garantiva manodopera e legname. I fabbricati con due svettanti ciminiere sono caratterizzati dalla sequenza modulare dei tetti a capanna che sovrastano facciate scandite dalla ritmica successione di finestre semplici o binate e circolari nei sottotetti. I prodotti Saccardo, per la loro qualità e perfezione, divennero ben presto concorrenziali con quelli delle più celebri e importanti aziende francesi, svizzere e inglesi: l’opificio venne gradualmente ampliato e dotato di nuova caduta d’acqua capace di circa 200 cavalli vapore che supportò ogni ulteriore sviluppo. Nel 1905 la Società si trasformò nella Anonima Industrie Saccardo con la costruzione di un nuovo stabilimento a Novara.
L'industria Saccardo riservò particolare attenzione all'aspetto pubblicitario commissionando a Fortunato Depero alcuni manifesti pubblicitari di notevole impatto visivo. Le nuove tecnologie in campo tessile e la contingenza economica sfavorevole causarono negli anni sessanta l’abbandono delle fabbriche, con il trasferimento dell’attività restante in un nuovo insediamento. Dal 1991, a seguito di lavori di recupero ed adattamento degli stabili dismessi, venne creato il Consorzio Progresso dando così vita a diversi nuovi laboratori artigiani, studi professionali ed artistici.
Il corpo centrale dell'edificio, internamente restaurato, è uno spazio polifunzionale per eventi, mostre e laboratori.